martedì 25 marzo 2014

Amore, orgoglio e pregiudizio.

Una barcaiola del Delta



Una cuoca
Le terre del Delta sono un succedersi di risaie. Ormai, dopo la rivoluzione organizzativa della fine degli anni '80, più moderne e di certo più vicine ad una agricoltura attuale, che a prescindere dalla possibilità climatica che consente addirittura tre raccolti all'anno, ha aumentato la produzione a tal punto, attraverso la diffusione della meccanizzazione e delle moderne tecniche di coltivazione, da portare il paese a diventare il secondo esportatore mondiale di riso, mentre prima ne era importatore netto, nonostante il forte aumento della popolazione. Così le strade attraversano risaie infinite, tra canali e ponti sulla immensa pianura, punteggiata di cappelli a cono chini sul fango, uomini e donne al lavoro; sembra che quasi la metà della popolazione vietnamita si dedichi al riso. Certo forse un tempo le fatiche maggiori dell'agricoltura se le assumevano, come in tante parti del mondo, le donne, la cui condizione era decisamente triste, come dettava la tradizione della cultura orientale di stampo cinese. Una condizione assolutamente subalterna che metteva la donna su un piano decisamente inferiore a quella dell'uomo. Le cose in parte sono cambiate dopo la riunificazione. Oggi le donne sono molto presenti nella vita sociale, almeno la metà degli studenti universitari sono donne, anche se poi le opportunità lavorative sono forse diverse, ma tutto sommato si può dire che abbiano fatto un notevole passo avanti. Una svolta la diede senz'altro, all'inizio del 1800, uno dei più famosi poeti vietnamiti, Nguyen Du con il suo celeberrimo poema La storia di Kieu, un'opera che supera finalmente tutti i pregiudizi sociali della condizione femminile. 

Una cantante di canzoni tradizionali
Fino ad allora la donna doveva essere capace nel lavoro, bella, saper parlare bene e essere eticamente inappuntabile, un essere che aveva il dovere di apparire perfetto insomma, ma che però aveva solo i cosiddetti tre compiti, servire il padre, poi servire il marito, infine, morto questo, servire il figlio secondo un ciclo immutabile. Era paragonata alla cicogna in una antica poesia: Com'è stanca la cicogna, all'argine del fiume Che al marito porta il riso assieme al pianto. Diceva poi una antica canzone popolare: Una donna è come una goccia di pioggia che cade senza poterlo decidere, su una casa lussuosa o in una risaia. Un destino in cui le decisioni che la riguardavano venivano prese da altri. Con la storia di Kieu invece cambia completamente il punto di vista. Kieu è bella ma anche intelligente e proprio per questo subisce le gelosie e le ingiustizie del mondo, mentre il poeta ne mette in rilievo i pensieri e la considerazione che ad essa è dovuta. E' la prima volta che nella letteratura si sottolinea  un punto di vista nuovo per le donne, che dovevano sopportare pregiudizio e irrilevanza, mettendone invece in rilievo i pensieri profondi, le sue tristezze ed il coraggio di combattere per se stessa per acquisire indipendenza e rispetto.  Ma com'è oggi la ragazza vietnamita? A tutta prima hai l'impressione di una dolcezza infinita, sguardi teneri e sorriso accomodante soprattutto se paragonato ad una certa rudezza degli uomini, un po' sguaiati, un po' menefreghisti, interessati più a trascorrere il tempo con gli amici o nei divertimenti tipici della loro cultura, il gioco o gli sport moderni come il calcio che sta andando per la maggiore. Se si appoggia a te e canta una ninna nanna con la testa leggermente reclinata da un lato, socchiudendo gli occhi come se sognasse, la sua voce perde le asperità della lingua e diventa suono dolcissimo e avvolgente. 

Una caramellaia
Vorresti tornare bimbo tra le braccia di una madre. In realtà, pare che la ragazza vietnamita, quando qualcosa gira storto e non si risponda alle sue aspettative, sappia velocemente trasformare la dolcezza del suo sorriso in una piega dura della bocca, due piccole rughette verticali si formano tra le sopracciglia come fossero tagliate da una lama d'acciaio e subito sprofondi in un mutismo di quelli che durano settimane, mentre la risposta alla domanda: "Ma cos'hai?", riceva il classico e implacabile: "Niente", la più tranchant delle risposte. Sanno essere crudeli eppure sono così terribilmente romantiche. Trascinano i fidanzati riottosi, ma accondiscendenti, almeno fino al matrimonio (così dicono le mogli piccate) nelle sale karaoke per cantare accanto a loro canzoni dolcissime e poi mentre i loro compagni si accendono davanti alle prodezze del Barcellona o del Manchester United, si lasciano andare nelle cucine davanti alle telenovele thailandesi o coreane e sempre più spesso vietnamite, che i vari canali televisivi passano senza sosta e piangono, piangono copiosamente alle tristissime vicende delle varie eroine che si sacrificano per amore. Ecco perché il più famoso libro della letteratura straniera del Vietnam è L'amante della Duras (di cui consiglio anche la bellissima ed elegante riduzione cinematografica di Annaud). Una vicenda in cui amore e sacrificio, cose non dette e doveri improrogabili, si intrecciano continuamente ed alla quale si aggiunge il fatto di essere stata storia vissuta autobiograficamente dall'autrice, proprio qui, tra le risaie del delta, dove viveva ragazza e dove si dipanò la sua storia d'amore incompiuto. La casa dove si sono svolte le vicende tra Cam Tho e Saigon è tuttora meta di pellegrinaggi da parte di fanciulle dagli occhi sognanti che poi, alla fine, si accontenterebbero anche solo di ricevere un mazzolino di fiori e di essere portate a cena dal loro ragazzo a San Valentino.

Una tessitrice di stuoie

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2 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissimo questo tuo racconto, non meglio degli altri, solo più intimo e coinvolgente.
Cristiana

Enrico Bo ha detto...

@Cri - Grazie, questa volta me ne sono portate a casa diverse di storie. Vediamo se riesco a buttarle giù tutte poco per volta.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!