lunedì 14 luglio 2014

Albania 2: Lo sbarco

La scia


Durres - Una turista allo sbarco
Mi sono svegliato nel mio letto stamattina. Il treno è arrivato dunque e posso quindi cominciare il flash back obbligatorio. Dovuto, voluto direi, per assaporare meglio il gusto di questa breve toccata e fuga albanese. Lo so, molti amici, alla partenza, mi avevano accusato di voler semplicemente aggiungere una stellina sul carnet di viaggio, la novantatreesima figurina della stolido collezionista. Non è stato così. Questa curiosità di Albania ce l'avevo dentro da tempo. Se ci pensate, un paese così vicino, anzi il più vicino tra quelli non confinanti, eppure così sconosciuto. Come fa a non venirti la voglia di andare a verificare sul posto? Da un paio d'anni cercavo l'occasione giusta e in fondo ho avuto ragione ad aspettare perché questo paese non si offre facilmente, come una volgare parvenue che ti invita ammiccandoti con false promesse, ma è una di quelle ragazze difficili che vogliono farsi apprezzare prima di mostrare la propria vera bellezza. Bisogna trovare il modo giusto per avvicinarsi e scoprirla a poco a poco. Forse se ci arrivi così a casaccio cercando di approfittare delle cose più belle, dei punti migliorie e famosi, come in altre parti del mondo, ne rimarresti deluso. Non vuole mostrarteli subito sfacciatamente, d'altra parte non possiede Colosseo o San Pietro e forse se metti assieme, come mi diceva Bashkim, tutte le chiesette e le moschee rimaste, ce le puoi fare stare tutte dentro Aghia Sofia di Istambul; ma non è questo il punto, qui non devi cercare il monumento famoso o il prodigio della natura, ma saperti avvicinare attraverso la strada giusta per vedere l'anima di una terra e di un popolo e saperne apprezzare la bellezza. 

Coda alla dogana
Penso che il modo che ho trovato casualmente sulla rete (ma allora a qualche cosa serve), sia proprio uno dei migliori. Dimensione avventura, al di là del nome, è un gruppo di amici con la passione del fuoristrada che si propone di vedere i diversi paesi che raggiunge attraverso percorsi inconsueti, dal di dentro insomma, penetrandoli per sentieri e stradine, per cercare di carpirne l'intimo segreto. Un off road non fine a se stesso insomma, quello lo puoi fare anche a casa tua se ti piace lo scricchiolio delle gomme sulla sabbia o sulle pietraie in pendenza, ma un modo per arrivare in luoghi non diversamente raggiungibili, entrandoci da una porta laterale e godendoli da un punto di vista diverso e più completo. E se la macchina non ce l'hai, fa lo stesso, Giuseppe ti fa sedere accanto a lui sulla sua e ti ci porta, stai tranquillo. Katarina ti dà una mano a caricare sul cassone la tua borsa e quasi quasi ti sembra di essere un ragazzo come loro, quando scendi dalla nave a Durazzo, con la voglia di vedere e di scoprire un mondo nuovo e di cui in verità, non hai neanche sentito bene parlare. In fondo non conosciamo proprio niente di questo paese delle aquile, dove di aquile non ce ne sono e non se ne vedono neppure. Sulla nave ci sono invece molte famigliole che tornano a casa in vacanza. Appena ti individuano come italiano, ecco subito un moto di simpatia e di contentezza per il fatto che tu abbia deciso di visitare il loro paese, come un senso di orgoglio. In un attimo rimedi subito diversi inviti a pranzo a o a prendere il caffè se il tuo itinerario prevede di passare dal loro paesetto. 

I nostri mezzi
Qualcuno quasi si commuove e cerca di rassicurarti: "Vedrai Albania è bella, ti piacerà", come se si pensasse che l'immagine di questo paese fosse in qualche modo deteriorata. Si scende. Ci sono le solite formalità della dogana, ma mi sembra un po' all'acqua di rose, alla bonacciona. Così se si bloccano i computer e la fila delle auto che deve uscire dal porto si allunga, tutti gli emigranti di ritorno, con le loro grandi macchine targate Svizzera, Germania e Svezia, si arrabbiano e cominciano a suonare i clacson come dei matti, ma come, non è ammissibile una simile inefficienza, per chi è ormai abituato al mondo del nord Europa e torna a casa, per mostrare il proprio successo e per essere il primo a sottolineare autolesionisticamente i difetti del paese che ha lasciato. Macedoni e Kossovari, poi figuriamoci, il paese non è neppure il loro e quindi si può parlarne male anche con una certa soddisfazione. I gendarmi, che altrove sarebbero certo stati di ben altra severità, discutono, giustificano, allargano le braccia sotto i rimbrotti dei migranti di ritorno, cercano di spiegare agli stessi connazionali arrivati che non è colpa loro, ma è il sistema che non funziona, forse usando le stesse parole del vecchio padre di Bashkim: "Guarda che Albania non sarà mai Svizzera". Lui ha la saggezza dell'esperienza. Gli altri aspettano tranquilli, alla fine poi tutto funzionerà, il passaporto sarà timbrato, ci si potrà fermare a una delle tante baracchette di legno che offrono l'integrazione dell'assicurazione e potrai arrivare fino al primo megacentro commerciale, modernissimo e luccicante di lustrini e di negozi di abiti da sposa simili a torte di meringa, la cartolina di quello a cui aspira diventare il paese, per mettere qualcosa sotto i denti. Mirësevini në Shqipëri, benvenuti in Albania.


Comincia la strada
SURVIVAL KIT

Dimensione Avventura- Due ragazzi di Roma che portano la gente in giro per l'Europa e il Nord Africa off road, con o senza macchina propria. Deserti, montagne, torrenti e chi più ne ha più ne metta, dal Sahara all'Islanda. Date un'occhiata al sito e vi renderete conto. Più che altro un gruppo di amici, con cui condividere un viaggio. Se vi interessa il genere, sono le persone giuste.

Traghetto- Adria ferries da Ancona a Durres (20 ore circa). Parte un po' quando ne ha voglia e l'impressione è che se non è abbastanza carico annullano e spostano le partenze. Al ritorno infatti ci hanno mandati a Bari (9 ore). Navi ragionevolmente confortevoli.

Pratiche doganali semplici, basterebbe anche la Carta di identità, ma ricordatevi che se è scaduta dopo i 5 anni e rinnovata per altri 5 con il timbro del comune dietro NON è documento valido per l'espatrio!

Subito dopo l'uscita dalla dogana del porto di Durres e dal controllo passaporti a 1 Km circa c'è una serie di baracchini che fanno l'estensione obbligatoria della assicurazione per l'Albania per l'auto. Costa circa 40 /50 Euro (costo trattabile). Forse è meglio farlo in Italia. 


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per le recensioni dei libri. Me ne sono appuntati due che proprio non conoscevo.Che dire del resto? Domanda molto retorica. Scrivi talmente bene e con quel pizzico di ironia che ti prende totalmente quindi continua ancora . Qual è il prossimo viaggio? Per ora ti saluto perché porto i nipotini al mare e quindi non avrò
tempo da dedicare ai miei passatempi.Auguro anche a te e Tiziana buoni viaggi.Arrivederci!!!

Paola

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